I gioielli nel Medioevo: i Vichinghi

Quando si parla di Vichinghi si fa riferimento a uomini e donne provenienti dalla Scandinavia che, tra la fine dell’VIII e l’inizio dell’XI secolo, razziarono e commerciarono in moltissime aree del mondo occidentale, ma anche dell’Oriente.
A bordo delle loro navi, i drakkar, i Vichinghi partirono alla volta di numerose destinazioni: in Europa arrivarono sulle isole britanniche, in Francia, nelle Isole Shetland, nelle Isole Orcadi, in quelle di Fær Øer, in Islanda, e in moltissimi altri regni del mondo europeo; ma si spinsero anche più a est, fino alla Russia e a Costantinopoli, così come più a sud, arrivando fino all’Africa. Ma il viaggio più sorprendente che intrapresero fu quello che lì portò sulle coste dell’America, in Terranova. 

Ferdinand Leeke, "Viking Raid", 1901
Immagine 1: Ferdinand Leeke, "Viking Raid", 1901

Come sappiamo, i gioielli sono fatti di metalli quali bronzo, argento, oro, di gemme e pietre preziose, ma anche di materie più semplici, quali legno o vetro.
I Vichinghi, razziando e commerciando, ebbero una vastità di possibilità di venire in possesso di queste materie prime, utili perciò, oltre che per altre evenienze, per la produzione di gioielli.
Gli Scandinavi poterono usufruire di questi beni per la produzione di monili preziosi e di beni di lusso sia negli insediamenti creati al di fuori della Scandinavia (soprattutto nelle isole britanniche), ma anche in madrepatria.
Per comprendere l’importanza di questi eventi per la produzione di gioielli vichinghi, basti pensare alle innumerevoli incursioni che i Vichinghi organizzarono e compirono nei monasteri del mondo europeo che, se all’apparenza privi di interesse per questi razziatori, erano in realtà dimora di grandi tesori del mondo religioso. Una delle prime e delle più famose di queste incursioni, è quella che ebbe luogo l’8 giugno del 793 d.C., nell’abbazia inglese di Lindisfarne, che si trova sull’omonima isola: qui i Vichinghi radunarono un bel bottino, comprendente manufatti religiosi in oro, argento e altri metalli e pietre preziose.
I saccheggi furono ovviamente commessi anche contro intere città, come quello che ebbe luogo a Nantes nel giugno dell’843, che permisero agli aggressori di accapparrarsi dei ghiotti bottini.
Ma questi uomini e queste donne ebbero modo di arricchirsi e di possedere materie prime e metalli preziosi anche attraverso metodi meno violenti e più legali: parliamo delle attività commerciali, nelle quali, come detto, i Vichinghi erano particolarmente versati e abili, grazie alle loro capacità di navigazione, che li portarono nei mercati più floridi e ricchi del mondo (come quelli orientali), ma anche grazie alle basi di commercio presenti in madrepatria.

Veduta del monastero di Lindisfarne, posizionato sull'omonima isola
Immagine 2: Veduta del monastero di Lindisfarne, posizionato sull'omonima isola

Un’altra importante caratteristica da mettere in evidenza, propria del mondo vichingo, è quella che riguarda la storia religiosa di queste persone: è chiaro che anche nei gioielli vediamo una rappresentazione e una testimonianza della religione di questo popolo, quella norrena, trovando quindi numerosi simboli e immagini dei loro dei e di tutto ciò che apparteneva al loro mondo; ma, durante l’XI secolo, ebbe inizio un processo definitivo di assimilazione alla religione cristiana di tutto l’universo scandinavo, che ebbe perciò importanti conseguenze anche sull’aspetto dei loro gioielli: da questo momento in poi, infatti, elementi cristiani iniziano ad apparire sempre di più, andando a sostituire gradualmente quelli pagani.

La maggior parte dei gioielli dell’epoca vichinga arrivano da fonti archeologiche: scavi di siti di città, di centri commerciali del mondo scandinavo, ritrovamenti casuali di oggetti vichinghi in altre zone del mondo o di oggetti riemersi dall’acqua, ma soprattutto i ritrovamenti fatti nelle tombe, sono le nostre più importanti fonti per questo tipo di reperti.

La produzione di questi oggetti si basava principalmente su materiali più duraturi, quali metalli (preziosi e non), ambra, vetro, ma anche legno, avorio (in questo caso proveniente dalle zanne dei trichechi) e ossa.
Il legno era indubbiamente la materia prima scelta dagli artisti vichinghi, essendo relativamente semplice da intagliare, economica e anche abbondante nel nord Europa.
Per quanto riguarda il metallo, questo è il materiale del quale sono fatti la maggior parte dei gioielli che sono stati ritrovati, perciò gli studi si basano principalmente su questo tipo di materiale.
I materiali principalmente utilizzati per i gioielli vichinghi erano comunque il bronzo o l’argento, quest’ultimo a volte dorato; sono stati però ritrovati anche importanti e suntuosi gioielli interamente in oro, in singoli pezzi o in set, probabilmente appartenenti alle figure più ricche e importanti del mondo scandinavo.


Immagine 3: Fibbie in oro 

I gioielli erano indossati sia da uomini che da donne, di tutte le fasce sociali; indossavano spille, collane, anelli, bracciali e collane. Questi oggetti avevano ovviamente una funzione ornamentale e pratica (come le spille, che servivano per fermare i vestiti), ma potevano anche indicare lo stato di benessere di queste persone. Inoltre, c’erano alcuni pezzi che avevano un particolare valore simbolico, come tutti quei gioielli che portavano una rappresentazione religiosa (esempio più immediato il martello di Thor).
Come detto, i gioielli venivano utilizzati sia da uomini che da donne, nonostante ci fossero alcune differenze, nel tipo di gioielli ma anche negli stili.
Le donne sposate legavano le loro sopravvesti vicino alle spalle con un paio di larghe spille abbinate (oggi gli studiosi moderni chiamano queste spille “spille a tartaruga”, per la loro forma a cupola). La forma e lo stile di queste particolari spille variavano da regione a regione, ma molti artigiani utilizzavano il traforo. Tra queste due spille, molto spesso, le donne infilavano catene o fili di perline, o ornamenti pendenti.


Immagine 4: Esempio di "spille a tartaruga" 

Gli uomini indossavano anelli, bracciali e collane, e fermavano i loro mantelli con delle fibule o, spesso, con delle particolari e lunghe spille.
Per quanto riguarda le decorazioni, i gioielli vichinghi erano ornati con disegni geometrici, con bande intrecciate, figure e teste di animali e di bestie, con elementi e simboli religiosi, ma anche con raffigurazioni del mondo di tutti i giorni.